Bra: tanti auguri cinema Impero!

Oggi, domenica 28 ottobre, la sala di via Vittorio Emanuele II compie 80 anni

Nella lunga e affascinante storia dei cinema di Bra, avventura cominciata già alla fine dell’Ottocento, un ruolo di primo piano è sempre stato giocato dal cinema Impero che, sin dalle origini, fu impegnato in una sorta di competizione virtuosa (per gli spettatori) con il locale di via Cavour, quel cinema Vittoria che per i vecchi braidesi era (e continua a essere) il Boglione, meglio ancora, il Buiun.

Il cinema di via Vittorio Emanuele II spalancò i battenti il 28 ottobre 1938, anniversario della marcia su Roma, e, data la temperie dell’epoca, non poteva che chiamarsi Impero. Voluto sin dal 1936 da Angelo Rambaudi e Antonio Gandino, il nuovo cinema occupò i locali che precedentemente avevano ospitato un’osteria con ingresso in via Gianolio. E in via Gianolio nei primi tempi continuò a essere collocato l’ingresso del cinema che solo in seguito fu spostato su via Vittorio Emanuele.

Varcati gli «ampi e signorili ingresso e sala d’attesa» – informa un articolo dell’epoca – ci si accomodava sulle «poltroncine in legno in ogni ordine di posti che sono esattamente 549 con un’ampia galleria a scalea dove ogni spettatore non ha disturbo alcuno da chi gli sta innanzi. La sala dà un senso di grandiosità insolita abituati come si è sempre stati a pensare, parlando di cinema, a lunghi budelli uso sotterranei. La tela di proiezione fissata sul fondo del palcoscenico è di dimensioni ridotte (m. 5 per 8) ma permetterà ogni genere di spettacolo di varietà: presso il boccascena vi è anche la fossa per l’orchestra».

Va infatti detto che all’Impero, sino alla metà degli anni Quaranta, la programmazione prevedeva spesso l’alternarsi nella stessa sera di una proiezione cinematografica e un numero di varietà, la stessa formula che aveva adottato sin dall’inizio il cinema Boglione.

Durante la seconda guerra mondiale il locale fu gestito da vari impresari attivi nel campo dell’intrattenimento, tra cui Luigi Faletti, Giovanni Pilone e Gianni Peroli. Un nome quest’ultimo destinato a tornare nella storia del cinema braidese quale gestore nel dopoguerra del cine-teatro Politeama. La nascita dell’Impero infranse il monopolio cinematografico detenuto da Giovenale Boglione, titolare dell’omonimo cinema in via Cavour, suscitando in molti la speranza che una maggiore concorrenza migliorasse la qualità della programmazione e riducesse i prezzi. Se nulla possiamo dire circa la qualità della programmazione, vi fu certamente una riduzione delle tariffe praticate.

Nel 1941 l’Impero fu acquisito da Pilade Zoofito e Pietro Burlando, due genovesi, amici da una vita (nati persino nello stesso palazzo), sfollati a Bra all’inizio della seconda guerra mondiale.

Nel dopoguerra, superate le ristrettezze del periodo bellico, il cinema tornò a essere il più importante luogo di divertimento cittadino. Rifiorirono il Boglione e l’Impero, che per qualche anno era stato ribattezzato Libertà dalla nuova Italia repubblicana.

Ma nel 1952 la tradizione ebbe la meglio e il cinema tornò alla sua designazione originale, Impero, che dura tuttora. La programmazione dell’Impero era affidata a Pietro Burlando cui succedette nel 1966 il figlio Giovanni. Per attirare il pubblico all’esterno del cinema era stato montato un altoparlante che trasmetteva l’audio del film in proiezione in quel momento.

Gli anni Cinquanta segnarono la nascita della televisione e di quel singolare fenomeno che fu “Lascia o raddoppia?” di Mike Bongiorno, capace il giovedì sera di bloccare tutta l’Italia. I locali pubblici si adeguarono e anzi sfruttarono tale fenomeno. Non tutti si potevano permettere il televisore che nel 1959 Milanini vendeva a 100 mila lire. Per molti era più semplice pagare le 300, 400 lire del biglietto d’ingresso nei cinema «tele dotati».

Da allora molte cose sono cambiate all’interno e all’esterno del cinema Impero che nel 1999 ha subito una radicale ristrutturazione che lo ha trasformato in una multisala (con 3 sale).

Ciò che non è venuta meno è la passione per la settima arte della proprietà, in particolare di Stefania Burlando che, ricevuto il testimone dalla madre Gabriella e appassionando la figlia Emanuela Bonardi, prosegue, con il personale, una lunga, gloriosa storia cominciata esattamente 80 anni fa. Auguri!

Fabio Bailo

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